Gli standard e le certificazioni in Project Management a livello italiano ed internazionale

Il Project Management è l’applicazione di conoscenze, capacità, strumenti e tecniche alle attività di progetto per soddisfarne i requisiti (fonte: PMI – Project Management Institute®).

L’istituto, attraverso il Talent Triangle®, fa riferimento a tre ambiti di competenza principali che il Project manager deve possedere in modo equilibrato per supportare non solo il progetto ma anche gli obiettivi strategici di lungo periodo e cioè:

  • Project management tecnico: conoscenze, competenze e comportamenti legati a specifici campi del Project Management
  • Leadership: conoscenze, competenze e comportamenti necessari per guidare il gruppo e l’organizzazione verso gli obiettivi aziendali
  • Gestione aziendale e strategica: conoscenza ed esperienza dell’organizzazione e del settore nel quale questa opera per migliorare le prestazioni e facilitare il raggiungimento degli obiettivi aziendali.

Al fine di dimostrare le proprie competenze all’interno della propria organizzazione e verso clienti e partner, il Project Manager può accedere a diverse certificazioni, tra le quali troviamo PRINCE2®, IPMA®, PMP®, ISIPM-Av®. Queste certificazioni possono essere raggruppate in due categorie: quelle che non richiedono esperienza pregressa e quelle che invece la richiedono.

PMI (www.pmi.org) offre varie certificazioni che coprono molteplici aspetti della disciplina: le più note sono certamente PMP®, CAPM® e PMI-ACP®. Le prime due sono più “antiche” mentre PMI-ACP, rivolta al mondo della gestione Agile, è stata istituita nel 2011 e sta riscuotendo un crescente interesse. Tutte le certificazioni del PMI, anche quelle introduttive come il CAPM, appartengono al secondo dei gruppi sopra menzionati.

La certificazione PMP, in assoluto la più ambita, fa riferimento alla Guida al Project Management Body of Knowledge, universalmente nota come PMBoK®, la quale rappresenta anche lo standard ANSI per il Project Management. I professionisti che hanno acquisito la certificazione PMP sono oltre 800.000 nel mondo. Per accedere all’esame PMP, a chi è in possesso di laurea, viene richiesta esperienza professionale di almeno 4500 ore negli ultimi 8 anni di lavoro e 35 ore di formazione relativa al project management e riferita al body of knowledge. L’esame è molto selettivo, ma, una volta superato, la certificazione costituisce un biglietto da visita riconosciuto e ricercato in tutto il mondo.

Nel settembre 2012 ISO ha pubblicato la norma ISO 21500:2012 “Guidance on project management”, successivamente adottata in Italia come UNI ISO 21500. L’Istituto Italiano di Project Management, costituito nel 2005 con lo scopo, tra gli altri, di promuovere la certificazioni della professione del Project Manager, ha lanciato due interessanti possibilità per il professionista: ISIPM-Base e ISIPM-Av.

ISIPM-Base, nata nel 2008, rappresenta un primo livello di certificazione delle proprie conoscenze in Project Management aperto a tutti coloro che intendono approcciare in modo professionale la disciplina, attestare il possesso delle conoscenze fondamentali utili per la gestione dei progetti o per coloro che intendono approfondire le esperienze e conoscenze attraverso ulteriori percorsi formativi. Infatti, pur facendo riferimento nella sua attuale versione alla ISO 21500:2012, tale certificazione non pone requisiti di comprovata esperienza o possesso di titolo di studio.

ISIPM-Av, nata intorno al 2015, richiede invece, in generale, il possesso della ISIPM-Base e la frequenza ad un corso di Project Management di 3 giornate (per gli esatti requisiti si faccia riferimento al sito www.isipm.org).

Grazie ad approcci e livelli di complessità differenti, queste certificazioni offrono ai Project Manager la possibilità di attestare le proprie conoscenze e competenze e di apprendere quel linguaggio comune che auspichiamo possa diventare sempre più diffuso.

Aldo Sottocornola, Giovanni Paolo Borzi, Luca Guidetti